FOOD&LOVE
Nerone
(Nereo Graziano Alessandro Braschi)
La cucina di mia madre Leucadia era collegata all’orto, all’allevamento degli animali e alla credenza, che era il regno delle conserve: sott’olio, sott’aceto, salumi, le uova tenute in acqua e calce nel periodo invernale…
Mia madre eccelleva negli umidi di verdure, nella preparazione dei cardi e dei carciofi, dei finocchi in mille modi. La sua cucina era legata al ciclo delle stagioni, e non poteva essere altrimenti, dato che non avevamo frigoriferi e congelatori; attingevamo direttamente l’acqua dal pozzo con un secchio di zinco.
Il rito del mattino era questo: alle sei mia mamma accendeva la stufa a legna, tostava prima l’orzo e poi i ceci, poi preparava il caffè d’orzo con la cuccuma.
Nei giorni feriali, a pranzo mangiavamo le tagliatelle; alla sera, anche in estate, il brodo di verdure e, a volte, di carne. Invece del pane mangiavamo la piadina fresca, fatta ogni…
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Crisi da eventi inaspettati
LO SMART WORKING: COS’È, PERCHÉ È IL FUTURO E PERCHÉ IN ITALIA SIAMO ANCORA INDIETRO — Stefano Cicchini
Lo Smart Working è una modalità di lavoro che sta cambiando rapidamente la maniera di intendere la giornata lavorativa. Ecco perché le aziende italiane devono puntarci.
LO SMART WORKING: COS’È, PERCHÉ È IL FUTURO E PERCHÉ IN ITALIA SIAMO ANCORA INDIETRO — Stefano Cicchini
Marketing day to day del reparto dermocosmetico in farmacia
Competenze trasversali in farmacia
Farmacie : alla ricerca di un equilibrio complesso
Lo swing aziendale :” che ti piaccia o no devi imparare da Benny Goodman”
Farmacie eccellenti : preparazione e scelte strategiche
E’ un momento particolare per le farmacie italiane , se non altro perchè ancora non è chiaro come e quando i grandi players entreranno nel mercato e con quale approccio adatteranno il loro modello di business al sistema italiano .Capisco anche che questa attesa crei una sorta di immobilismo da parte di molti titolari ,che, presi dalle moltitudini di alert provenienti dalle varie associazioni di categoria ,piuttosto che da fonti esterne , consulenti compresi , in questo momento non hanno una chiara visione di medio periodo delle reali ricadute di quello che sarà uno scenario destinato , ed è l’unica certezza da cui in questo momento possiamo realmente partire , a cambiare .Probabilmente il modello prevalente con cui ci dovremo confrontare in un futuro prossimo ,che è già realtà , è quello delle reti , o dei network di farmacie ; ma ho la sensazione che almeno per alcuni segnali che arrivano dal mercato , questo modello se non gestito in modo corretto , cioè con uno sguardo molto attento all’evoluzione nel tempo dell’idea di business che lo genera , possa rivelarsi un pericoloso boomerang .Sopratutto, se l’idea di fondo è tesa a generare una ottimizzazione degli acquisti alla fonte ,ma non pone l’attenzione in modo particolare al modello di sviluppo delle rete e di ogni singolo partecipante alla stessa. Che vi siano fenomeni di polarizzazione in atto lungo la filiera è evidente a tutti gli addetti ai lavori, ma nella polarizzazione degli attori principali “le farmacie ” mi chiederei se dovessi partecipare ad una rete se sono veramente preparato per aderire al progetto e se vi partecipo come attore principale o come comparsa di quarta. Quando si affrontano temi così delicati o si decide di “partecipare” è fondamentale “prepararsi” e su questo tema forse vale la pena fare qualche riflessione. Tutti parliamo della necessità di gestire la Farmacia con un approccio diverso , il farmacista imprenditore è il modello a cui si dovrebbe tendere ma la verità è che questo è un processo legato al cambiamento in atto affatto indolore che deve essere facilitato da un sistema di governance interna alla farmacia che metta in stretta correlazione gli aspetti gestionali a quelli legati alle risorse umane impiegate ,che il più delle volte non sono all’altezza del ruolo che ricoprono rispetto a questo preciso momento storico, cosi come il titolare deve essere facilitato nel rideterminare la propria idea di business per rilanciare la propria attività per dare motivazione nuove a se stesso e al suo gruppo di lavoro .La pena ? L’oblio .
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