Nerone
(Nereo Graziano Alessandro Braschi)
La cucina di mia madre Leucadia era collegata all’orto, all’allevamento degli animali e alla credenza, che era il regno delle conserve: sott’olio, sott’aceto, salumi, le uova tenute in acqua e calce nel periodo invernale…
Mia madre eccelleva negli umidi di verdure, nella preparazione dei cardi e dei carciofi, dei finocchi in mille modi. La sua cucina era legata al ciclo delle stagioni, e non poteva essere altrimenti, dato che non avevamo frigoriferi e congelatori; attingevamo direttamente l’acqua dal pozzo con un secchio di zinco.
Il rito del mattino era questo: alle sei mia mamma accendeva la stufa a legna, tostava prima l’orzo e poi i ceci, poi preparava il caffè d’orzo con la cuccuma.
Nei giorni feriali, a pranzo mangiavamo le tagliatelle; alla sera, anche in estate, il brodo di verdure e, a volte, di carne. Invece del pane mangiavamo la piadina fresca, fatta ogni…
View original post 1.546 altre parole